Nel marzo 1997 Stanley aveva ricevuto il premio alla carriera assegnato dal sindacato americano dei registi, il Directors Guild of America. Si trattava di un titolo prestigioso che riconosceva il contributo essenziale dato da un regista all’arte cinematografica. Stanley ne fu estremamente onorato, tanto che decise di contravvenire al suo abituale disinteresse per i riconoscimenti della critica, e perfino alla consueta ritrosia nel mostrarsi in pubblico, girando un videomessaggio di ringraziamento.

Era la prima volta che lo vedevo fare una cosa tanto ardita: mettersi di fronte all’obiettivo e recitare un testo come uno qualunque degli attori che sottoponeva ai provini. Fece tutto di nascosto: portò nella Billiard Room l’apparecchiatura — una videocamera, un telone di velluto nero e un piccolo faretto per l’illuminazione — e di notte, mentre tutta Childwickbury dormiva, scendeva di sotto e provava a recitare il testo. Ci impiegò una settimana per arrivare a una versione che lo soddisfacesse: di ritorno da Pinewood, ogni sera, saliva nella sua camera, indossava una giacca elegante — si guardò bene tuttavia dall’indossare una cravatta, questo non riuscì neppure al DGA — e si esercitava con il copione che aveva scritto.

Giorno dopo giorno si sentiva sempre più imbarazzato e chiedeva a Christiane se in video apparisse naturale o impacciato: «Did I get it right?» Lei si limitava a ridere e Stanley si rassegnava a tornare davanti alla videocamera a battere un altro ciak.

In effetti era una situazione piuttosto comica: nessuno ebbe il coraggio di farglielo notare ma giurerei che si fosse perfettamente reso conto da solo di essersi messo in una sorta di castigo esemplare per i suoi precedenti peccati.

Alla fine si fece forza, scelse il ciak la cui visione gli causava meno sofferenze e mandò il videomessaggio a destinazione a Los Angeles. Chiese a Jack Nicholson di salire sul palco e accettare il premio al posto suo. «Perché no, ne sarei onorato,» rispose la voce di Jack al telefono della Rolls di ritorno dallo studio, in una nuova conversazione che durò da Pinewood fino al cancello di Childwickbury. «Be bloody careful with it,» puntualizzò con ironia Stanley per assicurarsi che Jack non si facesse sfuggire il premio dalle mani. «Tu pensa piuttosto a fare attenzione alla strada che non è prudente guidare e parlare al telefono!» lo rimbrottò Jack. «No, I am not driving the car, Emilio is. He is back with me.» «Oh, Emilio!» esclamò Jack sorpreso, «God bless him, give him my regards!»