OPINIONI DEI LETTORI

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Senza esagerare è la testimonianza più bella e importante sul Kubrick uomo mai pubblicata, documentari inclusi. Leggere ciò che Emilio racconta riesce a far sentire la presenza di Kubrick, oltre a rivelare particolari inediti.

Sto apprezzando inoltre lo stile asciutto, accurato, ricco di dettagli e nel contempo privo di quegli odiosi personalismi che caratterizzano i libri biografici, dove l’autore del libro non riesce a evitare di includersi e troppo spesso emerge indirettamente più la personalità dell’autore del testo che non quella dei protagonisti della biografia.

Ho la sensazione che Ulivieri riesca là dove i suoi predecessori avevano miseramente fallito (Baxter, LoBrutto, Paul Joyce, Jan Harlan, gli autori dello Stanley and Us) fornendo, attraverso la voce di Emilio, il ritratto di Kubrick più avvincente che sia mai stato scritto.
Mauro Piras

Credo che il tuo lavoro diventerà un classico, non gli manca nulla: autorevolezza, semplicità, esattezza delle informazioni e un rifiuto del sensazionalismo davvero lucido.

Il ritmo della narrazione riesce a rendere Kubrick soprattutto Stanley, un uomo abituato anche nella vita quotidiana a richieste estreme. Il suo misterioso perfezionismo era alimentato da una altrettanto misteriosa incapacità di stancarsi; questa forza finora era stata raccontata da collaboratori che non potevano sapere se a casa il regista “spegnesse i motori”. Quando Emilio rimane l’ultimo assistente storico, dopo che gli altri sono scappati impauriti dall’intensità di lavoro, non sembra più solo un assistente speciale ma anche un sopravvissuto.

Un libro di sicuro interesse appassionati, cinefili, storici del cinema. Non sarebbe male leggerlo nemmeno per chiunque volesse intraprendere il campo della produzione cinematografica.
Roberto Urbani

 

L’ho letto in meno di 24h. Simply awesome! A dir la verità non avevo mai capito che la figura di Emilio D’Alessandro fosse stata così importante nella vita e nel lavoro di Kubrick. Pensavo che fosse solo un autista. E invece no. Era molto, molto di più.
Stefano

L’opera è riuscita e coinvolgente: mi sono commosso più volte leggendo la dedizione di quest’uomo verso Kubrick. Si tratta di un rapporto umano incredibile, e la storia su come Emilio ci è arrivato è molto divertente. Davvero un’opera riuscita, si legge che è una meraviglia, pieno di chicche. Ogni episodio è interessante e i personaggi sono descritti in modo vivido ed efficace. Credo che avete fatto un libro importante, che merita i primi posti nella bibliografia dedicata a Kubrick. Straordinario, straordinario, straordinario. Bravi, bravi, bravi.
Marco Vitelli

 

Il libro è bellissimo. Il ritratto che ne esce di Kubrick è talmente vibrante che, nei tre giorni che ho impiegato a leggerlo, mi sono sentito ospite pure io di quella casa e mi è dispiaciuto molto doverne uscire. Non solo, il libro permette coinvolgimenti su più livelli: permette di avvicinarsi in maniera perfino affettuosa al regista notoriamente più inavvicinabile del secolo scorso; dà un’idea limpida del lavoro necessario per girare un film; è un monumento pure per Emilio D’Alessandro, del quale si resta ammirati per l’assoluta mancanza di vanità che ognuno di noi avrebbe avuto nel passare una vita a fianco di Kubrick.
Leonardo Polato

 

Ho letto quasi tutto quello che c’è da leggere su Kubrick ma nessuna lettura è stata capace di farmi entrare così in profonda intimità con la persona che sei stato capace di ritrarre.
Davide Marengo

E’ senza dubbio uno dei libri più coinvolgenti che abbia avuto il piacere di leggere. Non è solo un viaggio incredibile nel mondo del grande cinema, è anche una vivida testimonianza della profonda amicizia tra due esseri umani, raccontata con grande fluidità ed empatia. Grazie quindi per le emozioni e gli stimoli che tu ed Emilio mi avete regalato, perchè il vostro, prima di essere un libro sul cinema, è un libro sulla vita che vale la pena di essere vissuta.
Barbara Ballerio

 

E’ la più bella “intrusione” nella vita privata di un uomo pubblico che abbia mai letto. Ho letto le pagine con la grinta che si riserva ai romanzi migliori, tanta è stata la bravura di Emilio e Filippo a trasmettere interesse anche nelle più ordinarie vicende quotidiane di quest’uomo geniale.

Sì, perchè qui, come dice Emilio, c’è soltanto quello che è successo davvero, insieme a tutto il calore dei rapporti umani, quelli autentici, e dell’amicizia.

Scoprire l’assoluta importanza di Emilio nella vita di Stanley è stato per me folgorante, e nonostante il libro abbia scrostato poco per volta il personalissimo ritratto che avevo del mio regista preferito, ha anche riportato alla luce un disegno che stava subito sotto, molto più intenso, dai pochi e determinanti colori, come forse solo la moglie Christiane avrebbe potuto dipingere. Quei colori sono per me indelebili.
Paolo Ciro

Il libro aiuta ad approfondire quanto ruota attorno al lavoro di preparazione dei film, che in altri testi veniva a volte liquidato frettolosamente con frasi del tipo: “per fare il tal film venne accumulato molto materiale, si fecero molte ricerche, ecc ecc”. Qui si riesce a dare l’idea della mole del lavoro svolto. Quanto si poteva intuire dalle biografie, come quella di LoBrutto, prende in questo libro forma e sostanza.
Luca

 

Non mi considero uno facile alla commozione e detesto la letteratura e la cinematografia dei facili sentimenti. Proprio per questo, penso, il vostro libro mi ha commosso. Mi ha commosso la storia di quest’uomo semplice, che con la sua serietà e affidabilità conquista uno dei più grandi registi e produttori del XX secolo, un genio assoluto le cui opere continuano a brillare nonostante il tempo che passa. Mi ha commosso soprattutto la maniera onesta di raccontare la storia, senza indulgere in compiacimenti o morali a buon mercato. Ne è testimonianza fin il titolo, dove Emilio viene chiamato l’assistente personale di Kubrick mentre è chiaro a tutti, dopo qualche pagina, che stiamo parlando di un Amico, con la A maiuscola. Quando il libro finisce si prova un senso di acuto dispiacere, quello che si prova quando non puoi più vedere o sentire una persona cara.
Michele Mammone

 

Riesce a tirar fuori l’umanità di un simbolo, di un genio, di qualcuno che a volte ci dimentichiamo essere stato un uomo – e in questo caso anche un grande uomo. Lo consiglio a tutti quelli che amano e a tutti quelli che odiano Stanley Kubrick.
Mario Parruccini

Kubrick è dedizione, serietà, pignoleria, ricerca e studio, in tutta la sua arte e vita. Leggere di tutto questo e anche delle sue piccole “manie” e “fobie” attraverso i ricordi vissuti in prima persona da Emilio è stato molto più che piacevole. L’amore per l’arte e per la vita è una piccola fiamma che va costantemente protetta e alimentata, anche a costo di risultare misterioso, solitario, ossessivo e controverso. Andare per la propria giusta via, lento ed inesorabile come l’Unimog.
Luca Corgiolu

 

Fino a dieci giorni fa nemmeno sapevo dell’esistenza di Emilio; adesso ho una voglia matta di stringergli la mano e prenderci un caffè insieme. Me lo immagino con quel suo sorriso venirmi incontro a braccia aperte, lo penso come uno di famiglia, come se fosse sempre esistito nella mia vita: merito di aver saputo comunicare attraverso la splendida penna di Filippo quel sentimento di leale amicizia e semplice interpretazione della vita.
Roberto Nesci

Il libro è magnifico; ho letto molti libri su Kubrick e il tuo non fa che confermare il genio assoluto che era, ma anche l’uomo sensibile e attento che pochi hanno conosciuto.
Romolo

 

Non mi ritengo un lettore accanito per quanto, quando incontro un libro capace di influire positivamente sulla mia vita reale ed artistica, in genere lo divoro. Allo stesso modo non sono un appassionato dei film di Stanley, nonostante conosca piuttosto bene la sua filmografia. Questo libro è un manuale di vita, i cui esempi (dati sia da Emilio che Stanley) sono perle odorose che ritornano alla memoria in qualsiasi momento della giornata e ti portano a fare una cosa, anche la più piccola, nel migliore dei modi possibili. Vi ringrazio per questo capolavoro.
Matteo Tambussi